Sigue siempre tu camino

Se nulla è dettato dal caso, così come Meo sempre dice, che significato devo dare a quegli incontri causali o solo a poche parole?

Ricordo ancora che in quel preciso momento pensavo a tutte quelle persone stipate ed ammucchiate in un ristretto spazio di fronte a me. Sguardi indifferenti che si evitano a vicenda, perfetti sconosciuti che non comunicano fra loro.

E mentre sono raccolta in questi pensieri, un omino di circa 70 anni, alto non più di un 1 metro e 40, con capelli grigi, viso abbronzato, giacchetta scura con sotto gilè e cravatta, mi invita a sedere. Accenno un sorriso e sono io a pregarlo di accomodarsi.
Mi risponde: “No grazie, ho ancora la speranza di crescere”.
Da lì inizia a raccontarmi di quando era ancora un giovincello ed era solito cedere il posto alle anziane signore o alle belle ragazze. Ora non tollerava la “nuova generazione”, sprezzante delle buone maniere, che non si comporta allo stesso modo.

Nel bel mezzo del racconto il treno si ferma alla mia stazione. Devo scendere!
Saluto l’omino, ma lui mi blocca, vuole proseguire il suo discorso, vuole dirmi qualcos’altro.
Scende anche lui alla mia fermata e continua la sua storia.

“Una volta avevo invitato un ragazzotto alto alto a cedere il posto ad un’anziana signora.
Il giovanotto non aveva però alcuna intenzione di alzarsi e a quel punto l’ho sollevato di peso e l’ho spostato da una parte. L’ho fatto con tutta la forza che avevo. Lui avrà pesato 70-80 kg, ma io l’ho scansato senza alcun problema, come se fosse una piuma!”

Fa una pausa e poi prosegue:“Una volta ascoltavo un programma radiofonico in cui si diceva che chiunque può riuscire a spostare con una mano anche 2 quintali di peso con la sola forza del pensiero. E’ necessaria solo la forza della mente, la propria forza interiore. Credo molto in questo!”

Finisce il suo discorso, mi guarda, mi sorride, mi da una pacca sulle spalle, 2 baci sulla guancia, e mi dice: “Nunca pierde tu poder, sigue siempre tu camino”.

Ringrazio, saluto, e così come mi è stato detto siguo siempre mi camino…

>Di nuovo a Monaco

>Sono rientrata domenica dopo una vacanza di una settimana in Sardegna.
Avevo perso l’abitudine al traffico caotico e ai clacson che suonano al semaforo non appena scatta il verde!

Martin si è fatto delle grandi risate in mezzo al traffico cittadino cagliaritano: macchine mezzo distrutte che circolavano senza problemi, motorini che invadevano le corsie sorpassando a destra e a manca, un’auto che aveva sul tetto un materasso e un armadio, un tipo con lo scooter che guidava con una sola mano perché l’altra era impegnata a tenere un’asta lunga almeno 5 metri!

Dopo i primi 3 giorni ero veramente a pezzi!

Il traffico italiano è da manicomio: nessuno ti da’ la precedenza, si ha sempre l’impressione che si sia in competizione per arrivare primi al semaforo, il limite di velocità di 50 nel centro cittadino è un optional!

Qui in Germania per fortuna la situazione è un po’ diversa.
Per fare un esempio chi ha il motorino o la moto resta in coda dietro gli altri e non cerca di infilarsi fra una macchina e l’altra.

Anche io ho dovuto adattarmi al ritmo tedesco, anche se Martin a volte mi dice che ho una guida un po’ spericolata da “tipica italiana”!

>Help our Earth!

>Nell’ultimo periodo è di mio particolare interesse il problema ambientale. È per questo che un paio di sere fa ho visto il film-documentario di Al Gore, “An Inconvenient Truth”, sui cambiamenti climatici causati principalmente da un aumento di CO2 nell’atmosfera.

Cerco di seguire un paio di consigli pratici facendo attenzione ai miei comportamenti quotidiani: se posso lascio la macchina a casa e prendo la bicicletta per andare al lavoro, faccio la raccolta differenziata: carta, vetro (verde, bianco, marrone), plastica, umido (Kompost), e bottiglie di plastica d’acqua vuote, per cui ricevo indietro i soldi quando le restituisco al supermercato!
Se vedo della plastica per terra la raccolgo, se vedo della carta altrettanto, cerco di risparmiare elettricità come posso, mi guardo attorno, leggo, mi informo e mi stizzisco, quando vedo che chi dovrebbe rappresentarci non ha alcuna sensibilità per queste tematiche!!!

Oggi leggo sul Corriere della Sera che durante il G8 c’è stato un accordo sui tagli alle emissioni!
Fantastico, penso, finalmente qualcosa si muove … vado avanti nella lettura e vedo che c’è un accordo per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2050!!!!!

Al Gore, nel suo documentario, dice che se non si inverte la tendenza, fra 10 anni la situazione potrà essere di non ritorno, e loro fanno un accordo per dimezzare le emissioni di gas serra fra 43 anni??
Io fra 43 anni sarò probabilmente già morta e sepolta, per non parlare di questi politicuci, la cui età media è di 60 anni, che saranno già ridotti in polvere!!!
Ci prendono in giro??

Leggo il blog di Bebbe Grillo La morte viene dall’aria. Uno studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità e del Cnr mette in evidenza che in Italia, una persona su cinque muore per l’inquinamento. Nelle grandi città italiane i limiti massimi di inquinamento europei sono già superati in pochi mesi, ma nessuno si occupa del problema.
In cambio si continuano a costruire parcheggi ed inceneritori, ma non si pensa di costruire dei parchi o delle piste ciclabili, e non si cerca di potenziare i trasporti pubblici! Avete mai pensato di utilizzare un mezzo pubblico a Roma per raggiungere l’altro capo della città? Ve lo sconsiglio!!!

L’altro giorno ho letto su Disinformazione l’articolo di Antonella Randazzo, Il piano del governo per avvelenare gli italiani, che prendeva spunto dall’emergenza rifiuti in Campania.
In Campania, non si è cercato di capire perché chi doveva occuparsi di raccogliere i rifiuti non ha fatto il suo dovere, ma si è voluto trovare una soluzione al “problema”, ponendo l’accento sulla creazione di più inceneritori!!! Un nuovo decreto del governo Prodi, il decreto Legge n. 61, (G.U. n. 108 del 11-5-2007), prevede l’apertura di 5 grandi inceneritori. Chi ci guadagna da tutto questo? Non di sicuro i cittadini, che pagano un prezzo molto alto con la loro salute, ma la nuova ecomafia!
La gente è stufa di subire continuamente, e in molti comuni ci sono state forti contestazioni contro il nuovo piano di discariche deciso dal governo. L’11 maggio sono stati inviati dei mezzi blindati dei carabinieri e della polizia per sedare i molti manifestanti di Serre, che inneggiavano con slogan “Discariche, inceneritori e camorra fuori dai nostri territori”, e che bloccavano il sito in cui sarebbe dovuto sorgere un nuovo inceneritore.
Molti possono pensare che l’inceneritore sia la soluzione più economica per poter far fronte al problema, ma è una grossissima balla! I costi di un inceneritore sono i più alti. Ci sarebbero altre alternative molto più economiche, e che tutelano l’ambiente, come ad esempio il Trattamento Meccanico Biologico (Tmb), utilizzato in vari paesi europei tra cui la Germania, l’Olanda, il Regno Unito, e che taglia i costi, non prevede combustione, e soprattutto, non produce sostanze tossiche. Una cosa che bisogna sottolineare è che l’operato del governo è contrario alla normativa UE 2001/77/CE, che disincentiva il fenomeno degli inceneritori, inducendo i paesi europei a tassare coloro che vorrebbero costruire impianti per l’incenerimento dei rifiuti.

Leggendo continuamente queste notizie rimango esterrefatta. L’Italia è amata tantissimo all’estero, per i suoi prodotti, la sua cucina, le sue coste, la sua natura. Non lasciamo che diventi una discarica!!!

Qui sotto una lettera di Marco Travaglio al Partito Democratico!

>Riflettere

>A volte fa bene fermarsi, concedersi un minuto, raccogliersi in se stessi, e riflettere.

“1 Comportati così, Lucilio mio, rivendica il tuo diritto su te stesso e il tempo che fino ad oggi ti veniva portato via o carpito o andava perduto raccoglilo e fanne tesoro. Convinciti che è proprio così, come ti scrivo: certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza. Pensaci bene: della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell’agire diversamente dal dovuto.
2 Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, Lucilio caro, fai quel che mi scrivi: metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va.
3 Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l’unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire.”

Lettere a Lucilio di Seneca

>Raccolta delle fragole

>

Ieri, per la prima volta in vita mia, sono andata a raccogliere le fragole.
Figuratevi che prima di allora non sapevo neanche come fosse fatta una piantina di fragole.

Non era una cosa programmata, stavo semplicemente andando a fare la spesa, quando ho scorto un cartello con “Raccolta delle fragole”.
Non ho perso un minuto e mi sono recata sul posto: circa 3 ettari di terreno con migliaia e migliaia di piantine di fragole e adulti e bambini intenti nella raccolta. Il costo di 1 Kg di fragole (colte personalmente) era di 2 euro e 50. Non è costoso se penso che le fragole che compro al supermercato (normalmente già sigillate in un pacco), magari le pago la stessa cifra, ma ne devo buttare via la metà. Ed io personalmente, mi sono stufata di comprare al supermercato roba scaduta!

Sarà forse una banalità, ma è stata una bella soddisfazione avere raccolto e scelto personalmente le mie fragole.

Nelle vicinanze c’era anche un campo per la raccolta personale degli asparagi, uno per la raccolta dei fiori, ed un altro per la raccolta dei mirtilli!
Non è affatto strano che in città ci siano dei campi del genere. Ciò che caratterizza Monaco è il verde. Alberi, cespugli, prati, giardini da ogni parte.

I tedeschi hanno un enorme rispetto dell’ambiente e della natura. Non solo amano prendersi cura del proprio giardino, ma anche del marciapiede di fronte a casa loro, che spazzano personalmente appena vedono che è sporco! Appena c’è un po’ di sole, il Tedesco medio esce di casa, si siede in terrazza, in un caffè, e lascia la macchina in garage prediligendo la bicicletta. Qui ci sono piste ciclabili da ogni parte. Non ho visto una strada che non ne sia provvista.

Prima di venire qui in Germania, la gente mi diceva: ma cosa ci vai a fare in Germania? La Germania è bruttissima, il tedesco è una lingua bruttissima! I tedeschi sono persone fredde!
Posso dire che non è affatto vero, e soprattutto posso affermare che questi tedeschi hanno veramente qualcosa da insegnarci!

>Trasmissione Anno Zero

>Ho visto la puntata online del martedì, condotta da Beatrice Borromeo sul video della BBC concernente il Crimen Sollicitationis.

Le persone che sono intervenute telefonicamente hanno evidenziato come i 2 documenti: “Crimen Sollicitationis” e “De Criminis Gravioribus”, non vogliano affatto “tenere nascosto o coprire i crimini dei sacerdoti”, ma siano mirati a definire le procedure interne che si devono adottare di fronte a questi reati.
Bisogna ricordare che la Chiesa è un’istituzione dotata di proprie “leggi”, ha una propria “gerarchia ecclesiastica”, ma purtroppo non ha degli “strumenti adatti” per punire chi commette dei reati gravi come la pedofilia. Da quel che si legge su questi 2 documenti, sembrerebbe quasi che gli unici strumenti a sua disposizione siano la scomunica o il trasferimento di un prete da una parrocchia ad un’altra.
Si potrebbe proporre di costruire delle “prigioni” Vaticane, ma questo andrebbe sicuramente contro la morale cattolica.
Di sicuro, il fatto che la chiesa non denunci alle autorità giudiziarie locali i sacerdoti coivolti in reati di pedofilia è molto discutibile, ma se cerchiamo di capire “la compagine di questo sistema”, il tutto potrebbe essere più comprensibile, anche se non giustificabile.
Faccio un esempio: se un assassino si presentasse di fronte ad un sacerdote, e gli dicesse di aver compiuto i più efferati delitti, il sacerdote non potrebbe denunciarlo alle autorità competenti, poiché vi è il vincolo della confessione.
Giusto o sbagliato? Anche in questo caso cosa si dovrebbe fare?
Indubbiamente, per un’istituzione che predica l’amore, il rispetto del prossimo, che cerca di fare capire ai fedeli la differenza fra il bene e il male, che predica di aiutare i poveri ed i bisognosi, dover gestire il problema di alcuni “discepoli di Cristo” che non operano nel giusto, non è facile.

Detto questo aggiungo che non sono cattolica, pur avendo ottenuto i 3 sacramenti, e pur essendo stata chierichetta da piccola. Sono laica, ma non per questo sono contro la Chiesa. Perché?
Perché molte delle cose che ho imparato, la differenza tra bene e male, la pietà verso chi soffre, il rispetto verso il prossimo, sono dei principi che ho imparato anche in chiesa.
Oggi giorno c’è sempre più una perdita di valori e credo sia sempre più difficile per un giovane capire la differenza fra giusto o sbagliato.
In una società come la nostra, in cui si da più valore all’apparire che all’essere, trovare un organismo che sta fermo sui propri principi è importante.
La società si evolve, forse anche troppo velocemente, ma la chiesa deve restare ferma e deve essere un punto di riferimento!
Non credo che sia salutare per la società cercare di demonizzarla, e in quest’ultimo periodo, soprattutto dopo le polemiche per il DICO, ho avuto la sensazione che si volesse fare proprio una lotta contro la chiesa. Non ha senso.

Avete mai pensato a cosa succederebbe se un giorno il papa si svegliasse e dicesse: l’aborto è giusto, va bene accettare le coppie di fatto, va bene utilizzare il preservativo, SI ai rapporti prematrimoniali, SI al matrimonio dei preti…
Provate ad immaginare…cercate di immaginare….
Forse, in quel momento, vi renderete contro che è benefico per la nostra società che ci sia un organismo che metta dei paletti, e forse, in quel momento, pur non condividendo le sue idee o i suoi principi, ne riconoscerete il suo valore.

>AAA Cercasi Italiani disperatamente

>Approfitto di questo spazio per fare un annuncio di lavoro.
L’azienda per cui lavoro, qui a Monaco di Baviera, cerca del personale italiano per lavorare questa estate nel nostro Reservation Department.
Non è necessaria la conoscenza del tedesco, ma è indispensabile una buona conoscenza dell’inglese.
Se volete fare un’esperienza di lavoro all’estero, e se volete inserirvi in un contesto lavorativo internazionale, questa potrebbe essere una buona occasione.
Contattatemi pure se desiderate avere maggiori informazioni, e speditemi il vostro curriculum in inglese.

>Partenza per la Cina!

>Ho prenotato il biglietti per andare Cina.
Partenza il 29 Settembre e rientro il 21 Ottobre.
Monaco-Dubai-Pechino all’andata, e Shanghai-Dubai-Pechino al rientro.
Ho intenzione di visitare un bel po’ di posti: Pechino, Xian, Guiling, forse Machao e Hong Kong, ed infine Shanghai.
Se fosse per me farei un salto anche in Tibet, ma è un po’ fuori mano.
Vorrà dire che dovrò organizzare un viaggio esclusivamente per visitare questa regione!

Il mio viaggio attraverso la Cina sarà in treno. Credo sia il modo migliore per poter vedere e assaporare questa realtà.

Attualmente sto studiando il cinese. E’ una lingua molto interessante, ma parecchio difficile.
Si deve utilizzare un metodo di studio completamente diverso.
Per prima cosa non esiste alcun alfabeto, ed ogni parola ha un suo proprio simbolo.
Per quanto concerne la pronuncia, in cinese esistono 4 toni. Questo vuol dire che, per esempio, ma(mamma), ma’(canapa), ma(cavallo), mà(rimproverare), hanno un significato completamente diverso a seconda dell’intonazione.
Personalmente ho un apprendimento di tipo visivo, piuttosto che uditivo, e per questo motivo, mentre riesco ad individuare il significato dei caratteri senza grosse difficoltà, è molto ostico, per me, riconoscere le diverse intonazioni.

Per memorizzare i caratteri, nelle scuole cinesi i bambini devono copiare i vari ideogrammi tantissime volte (l’ho letto su un libro di Terzani). E’ la stessa cosa che sto facendo io.
A questo punto vorrei fare un’osservazione.
Si dice sempre che i cinesi copiano, copiano, copiano tutto…
E se questo loro copiare non fosse altro che un risultato del loro modo di apprendere?

>Carta d’Intenti del Comitato Beni Comuni

>

“Non possiamo smantellare la casa del
padrone con gli attrezzi del padrone”
Audre Lord

E’ pronta la Carta d’Intenti del Comitato Beni Comuni.
Le cittadine e i cittadini che la condividano possono restituirla, controfirmata “per adesione”, spedendola all’indirizzo
benicomuni@tiscali.it .

Sarà organizzata, a breve, un’assemblea degli aderenti che decideranno insieme le priorità, le campagne, gli indirizzi. Sarà una struttura orizzontale e diffusa sul territorio, senza verticismi né distribuzioni di cariche, basata sulla condivisione dei principi costitutivi, sul consenso raggiunto col confronto e la discussione.
Quanto di più lontano dalle classiche strutture di manipolazione del consenso e perseguimento del potere, il Comitato si prefigge di operare informando e formando alla cultura dei beni comuni, rendendo evidenti i nessi locali e planetari tra sviluppo, crescita, consumismo, produzione di rifiuti, inquinamento, variazioni climatiche, distruzione del paesaggio e dell’ambiente , perdita di identità e culture locali, violenza e guerre.
Sugli effetti delle piccole scelte di ciascuno, sul vivere quotidiano come sulla sopravvivenza del pianeta.
Operando pressioni su enti e istituzioni, portando i cittadini a chiedere con forza il rispetto e la cura dei beni comuni, visti come “un patrimonio irrinunciabile e inalienabile di tutta l’umanità, posto a garanzia dei diritti universali di ogni essere vivente”.
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Che fine ha fatto la bellezza? Venduta un tanto al chilo.
E l’acqua? Privatizzata.
E l’aria? Forse, domani.
Ma le spiagge non erano di tutti? Erano.
E la conoscenza? Divenuta proprietà intellettuale: se la son presa le multinazionali.

La mercificazione di ogni forma di vita, luogo, idea, sentimento, suggestione, procede rapida. Tutto viene stravolto, adattato al mercato, plastificato, venduto, consumato, buttato via, trasformato in rifiuto. Anche donne e uomini, diventati “risorse umane”: sfruttati, ceduti, precarizzati, flessibili.
Alla base di tutto, la concezione mercantilistica del mondo: nulla (e nessuno) ha valore se non in quanto vendibile o acquistabile.
Il potere economico si appropria di ciò che ieri era proprietà comune, pubblica, di tutti. Dai semi di riso indiani od asiatici, all’acqua, dalle piante ai microrganismi. L’energia eolica, l’energia solare, l’educazione e la conoscenza, l’informazione, la sanità, la previdenza, qualsiasi espressione di vita, o servizio, o fenomeno, o risorsa, o bellezza naturale, diviene oggetto di appropriazione privata, in nome di religioni che si chiamano sviluppo, crescita, libero mercato.

Le conseguenze?
Il pianeta inabitabile, sempre più inquinato, invaso da rifiuti tossici, scorie nucleari; il clima impazzito; la povertà e il divario tra ricchi e poveri, che crescono, nel sud come nel nord del mondo; migranti in fuga da interi continenti; e, sullo sfondo, macerie fumanti, massacri, le guerre.
Guerre per il controllo dell’energia, dei mercati, dell’acqua.
Si può fare qualcosa?
La sfida consiste nel liberare la vita dall’appropriazione e dal controllo privato affermando il primato dei diritti della vita ed alla vita.
Può essere vinta partendo dalla riaffermazione dell’essenzialità e dell’indispensabilità dei beni comuni, dal livello locale a quello mondiale. La loro salvaguardia e promozione rappresentano la condizione fondamentale, necessaria e indispensabile, per una vita che acquisti senso e migliore qualità per tutti, uomini, donne, animali, piante, generazioni future.
Alcuni beni comuni da preservare. Subito.
L’acqua; escludendo i servizi idrici dai processi di liberalizzazione, privatizzazione e mercificazione.
L’energia e l’ambiente; campi del vivere insieme sui quali si gioca il futuro delle nostre economie e della civiltà umana.
La conoscenza; «spirito» dell’essere umano e cultura delle comunità, non essendo più accettabile la sua riduzione a merce. La scuola, diventata impresa di produzione, vendita e distribuzione di saperi mercificati. Se la conoscenza è ormai patrimonio privato, “da pagare”, scompare anche il «diritto alla salute»: solo chi se lo può permettere accede alle cure.
La bellezza; o quel che ne resta, che non sia stato ancora divorato dalla logica del mercato immobiliare e dalla “valorizzazione” tesa a un turismo puramente commerciale, sia di lusso che di massa.
Nasce in Sardegna il Comitato Beni Comuni.
In un’epoca in cui il mito della crescita per la crescita invade ogni settore della vita pubblica e privata, cittadine e cittadini, allarmati, si ritrovano nel Comitato Beni Comuni; consapevoli di come lo sviluppo sia spesso il paravento dietro cui si cela la brama di potere e denaro di pochi, si chiedono: sviluppo di cosa e per chi?

Il Comitato non si limita ad una romantica difesa dell’ambiente, delle risorse, delle culture, ma afferma la necessità di preservare lo spirito dei luoghi, fonte di vita per ogni individuo, ma soffocato, troppo spesso, dal cemento, dall’ingordigia, dall’incuria o, semplicemente, dall’incapacità degli amministratori.

Tra gli intenti del Comitato vi è la promozione di campagne per la protezione di tutto il territorio della Sardegna, che abbraccino le sue componenti naturalistiche e paesaggistiche, ma anche l’identità, la cultura, la biodiversità di ogni suo abitante. Uomini e donne, fauna e flora, il clima, l’acqua, ma anche le rocce, il suolo e il paesaggio, saranno al centro della nostra attenzione senza differenze di genere o specie. Proponiamo ad ogni cittadino che condivida le nostre idee, o ad eventuali comitati già costituiti e con intenti similari al nostro, di mettersi in contatto con noi ( benicomuni@tiscali.it ), per costituire una rete regionale di persone che vogliano agire per la protezione globale del territorio.

Tutti coloro che abbiano a cuore il nostro territorio, e che rifiutino la continua privatizzazione e mercificazione di cui si trova a essere oggetto, possono aderire, condividendone i principi costitutivi, al Comitato: basterà restituirci (anche per e-mail) copia della Carta d’Intenti (la trovate sotto) con la scritta “aderisco” seguita da nome, cognome, città di residenza e indirizzo di posta elettronica (qualora fosse diverso da quello da cui si scrive). A breve, organizzeremo un’assemblea dove sceglieremo insieme le strategie, le modalità, le priorità.

benicomuni@tiscali.it
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Carta d’intenti

Principi costitutivi

Il Comitato Beni Comuni

ripudia la guerra e ogni altra forma di prevaricazione esercitata nei confronti di popolazioni, gruppi etnici o religiosi e singoli individui; promuove e persegue la cultura della pace, della cooperazione e della solidarietà, tra i popoli e nell’ambito delle comunità locali.

Rifiuta il concetto di “sviluppo”, inteso come mero “aumento del prodotto reale netto per abitante”, respingendo la logica della crescita per la crescita. Sostiene modelli culturali e economici che soddisfino i bisogni reali delle persone e non i bisogni indotti dalla logica di mercato, al fine di raggiungere una migliore qualità della vita.

Rifiuta la cultura individualistica del massimo profitto, del consumismo “usa e getta” e dell’esclusione. Sostiene la cultura dei beni comuni, della cooperazione, della solidarietà e dell’inclusione.

Distingue i beni comuni – materiali e immateriali – in naturali, sociali e culturali; considera tali i beni:

essenziali e insostituibili per la vita individuale e collettiva, indipendentemente dalla variabilità dei sistemi culturali nel tempo e nello spazio;
indissolubili dal campo dei diritti umani e sociali;
non mercificabili in quanto beni con prevalente valore d’uso e non merce con valore di scambio.
Considera l’insieme dei beni comuni un patrimonio irrinunciabile e inalienabile di tutta l’umanità, posto a garanzia dei diritti universali di ogni essere vivente, e a tutela del diritto all’esistenza di ciascuna comunità umana al livello locale.

Ritiene che i beni comuni di proprietà pubblica non possano essere venduti o privatizzati, e che quelli di proprietà privata debbano subire una limitazione di tale diritto, ove imposto dall’interesse comune.

Riconosce esplicitamente come bene comune il territorio e tutti i suoi elementi, naturali, sociali e culturali; ritiene che l’insieme di tali componenti – che connotano ogni luogo e la sua specifica identità – costituisca il nucleo fondante, collettivamente riconoscibile e non arbitrariamente modificabile, dello “statuto” del territorio.

Considera un dovere individuale e collettivo, il cui adempimento deve essere garantito da leggi della Repubblica, proteggere le caratteristiche peculiari di ciascun luogo; ritiene che lo svolgimento delle attività pubbliche e private incidenti sul territorio e l’utilizzazione delle risorse territoriali e ambientali debba avvenire in assoluta armonia col contesto, garantendo la salvaguardia e la conservazione dei beni comuni, in modo da assicurare l’uguaglianza dei diritti all’uso e al godimento degli stessi , nel rispetto delle esigenze legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future.

A tal fine promuove la diffusione della cultura dei beni comuni e si impegna ad attivare processi di reidentificazione collettiva con il patrimonio culturale e l’identità dei luoghi.

I promotori:
Serafino Canepa – Luisella Caria – Franca Maria Falzari – Rossana Floris – Maria Gaviano – Angela Guarino – Sandro Martis – Maria Paola Morittu – Andrea Olla – Fabio Parascandolo – Piero Pilloni – Anita Uccheddu – Raffaello Ugo

Continua..