Se nulla è dettato dal caso, così come Meo sempre dice, che significato devo dare a quegli incontri causali o solo a poche parole?
Ricordo ancora che in quel preciso momento pensavo a tutte quelle persone stipate ed ammucchiate in un ristretto spazio di fronte a me. Sguardi indifferenti che si evitano a vicenda, perfetti sconosciuti che non comunicano fra loro.
E mentre sono raccolta in questi pensieri, un omino di circa 70 anni, alto non più di un 1 metro e 40, con capelli grigi, viso abbronzato, giacchetta scura con sotto gilè e cravatta, mi invita a sedere. Accenno un sorriso e sono io a pregarlo di accomodarsi.
Mi risponde: “No grazie, ho ancora la speranza di crescere”.
Da lì inizia a raccontarmi di quando era ancora un giovincello ed era solito cedere il posto alle anziane signore o alle belle ragazze. Ora non tollerava la “nuova generazione”, sprezzante delle buone maniere, che non si comporta allo stesso modo.
Nel bel mezzo del racconto il treno si ferma alla mia stazione. Devo scendere!
Saluto l’omino, ma lui mi blocca, vuole proseguire il suo discorso, vuole dirmi qualcos’altro.
Scende anche lui alla mia fermata e continua la sua storia.
“Una volta avevo invitato un ragazzotto alto alto a cedere il posto ad un’anziana signora.
Il giovanotto non aveva però alcuna intenzione di alzarsi e a quel punto l’ho sollevato di peso e l’ho spostato da una parte. L’ho fatto con tutta la forza che avevo. Lui avrà pesato 70-80 kg, ma io l’ho scansato senza alcun problema, come se fosse una piuma!”
Fa una pausa e poi prosegue:“Una volta ascoltavo un programma radiofonico in cui si diceva che chiunque può riuscire a spostare con una mano anche 2 quintali di peso con la sola forza del pensiero. E’ necessaria solo la forza della mente, la propria forza interiore. Credo molto in questo!”
Finisce il suo discorso, mi guarda, mi sorride, mi da una pacca sulle spalle, 2 baci sulla guancia, e mi dice: “Nunca pierde tu poder, sigue siempre tu camino”.
Ringrazio, saluto, e così come mi è stato detto siguo siempre mi camino…