>Ho visto la puntata online del martedì, condotta da Beatrice Borromeo sul video della BBC concernente il Crimen Sollicitationis.
Le persone che sono intervenute telefonicamente hanno evidenziato come i 2 documenti: “Crimen Sollicitationis” e “De Criminis Gravioribus”, non vogliano affatto “tenere nascosto o coprire i crimini dei sacerdoti”, ma siano mirati a definire le procedure interne che si devono adottare di fronte a questi reati.
Bisogna ricordare che la Chiesa è un’istituzione dotata di proprie “leggi”, ha una propria “gerarchia ecclesiastica”, ma purtroppo non ha degli “strumenti adatti” per punire chi commette dei reati gravi come la pedofilia. Da quel che si legge su questi 2 documenti, sembrerebbe quasi che gli unici strumenti a sua disposizione siano la scomunica o il trasferimento di un prete da una parrocchia ad un’altra.
Si potrebbe proporre di costruire delle “prigioni” Vaticane, ma questo andrebbe sicuramente contro la morale cattolica.
Di sicuro, il fatto che la chiesa non denunci alle autorità giudiziarie locali i sacerdoti coivolti in reati di pedofilia è molto discutibile, ma se cerchiamo di capire “la compagine di questo sistema”, il tutto potrebbe essere più comprensibile, anche se non giustificabile.
Faccio un esempio: se un assassino si presentasse di fronte ad un sacerdote, e gli dicesse di aver compiuto i più efferati delitti, il sacerdote non potrebbe denunciarlo alle autorità competenti, poiché vi è il vincolo della confessione.
Giusto o sbagliato? Anche in questo caso cosa si dovrebbe fare?
Indubbiamente, per un’istituzione che predica l’amore, il rispetto del prossimo, che cerca di fare capire ai fedeli la differenza fra il bene e il male, che predica di aiutare i poveri ed i bisognosi, dover gestire il problema di alcuni “discepoli di Cristo” che non operano nel giusto, non è facile.
Detto questo aggiungo che non sono cattolica, pur avendo ottenuto i 3 sacramenti, e pur essendo stata chierichetta da piccola. Sono laica, ma non per questo sono contro la Chiesa. Perché?
Perché molte delle cose che ho imparato, la differenza tra bene e male, la pietà verso chi soffre, il rispetto verso il prossimo, sono dei principi che ho imparato anche in chiesa.
Oggi giorno c’è sempre più una perdita di valori e credo sia sempre più difficile per un giovane capire la differenza fra giusto o sbagliato.
In una società come la nostra, in cui si da più valore all’apparire che all’essere, trovare un organismo che sta fermo sui propri principi è importante.
La società si evolve, forse anche troppo velocemente, ma la chiesa deve restare ferma e deve essere un punto di riferimento!
Non credo che sia salutare per la società cercare di demonizzarla, e in quest’ultimo periodo, soprattutto dopo le polemiche per il DICO, ho avuto la sensazione che si volesse fare proprio una lotta contro la chiesa. Non ha senso.
Avete mai pensato a cosa succederebbe se un giorno il papa si svegliasse e dicesse: l’aborto è giusto, va bene accettare le coppie di fatto, va bene utilizzare il preservativo, SI ai rapporti prematrimoniali, SI al matrimonio dei preti…
Provate ad immaginare…cercate di immaginare….
Forse, in quel momento, vi renderete contro che è benefico per la nostra società che ci sia un organismo che metta dei paletti, e forse, in quel momento, pur non condividendo le sue idee o i suoi principi, ne riconoscerete il suo valore.
>sono perfettamente daccordo, contrariamente a te io sono un cattolico di 45 anni. lo sono diventato da circa 10 anni e apprezzo molto la tua posizione. la lotta contro la chiesa è stupida e perfettamente inutile, forse molti voglio sono crearsi una visibilità e hanno scelto la via più ignobile. saluti