>Dottori a Monaco di Baviera

>Il perfezionismo, l’efficienza, il mito che tutto in Germania funzioni, si ferma quando ci si trova di fronte ai medici tedeschi!

Durante la mia permanenza qui in Germania ho avuto diversi disturbi, ma non mi è mai capitato di trovare un medico decente. Mi sorge un dubbio: sono stata io sfortunata, o sono loro degli incapaci?

Dall’oculista
La prima esperienza con dei medici tedeschi l’ho avuta dopo l’insorgere dell’uveite, un problema agli occhi che avevo avuto in precedenza, e che viene curato efficacemente con dei cortisoidi.
Dopo i primi sintomi corro di filato in ospedale e lì, dopo controlli di vario tipo, mi dicono che non avevo l’uveite, ma un problema più grave che poteva causare il distacco della retina!
Mi sembrava un po’ strano, perciò sono andata da un altro specialista per sentire un secondo parere.
In questa occasione la mia cara uveite era lì, ma il medico, discepolo di qualche scuola omeopatica, diceva che non era necessario prendere alcun medicinale perché sarebbe guarita da sola…
Grazie alla sapienza di questo brillante specialista, oggi mi ritrovo a giocare con le “mosche volanti” (miodepsiosie), e ad avere l’impressione di essere dentro un acquario!

Perdita dei capelli
Un po’ di tempo fa avevo notato una consistente perdita di capelli. Mi svegliavo e mi ritrovavo ciocche di capelli sul cuscino. Sono andata dal medico, che mi ha suggerito di rivolgermi al dermatologo, presso la prestigiosa clinica dermatologica di Monaco. Qui mi sottopongono all’esame del tricogramma. In pratica mi hanno strappato dalla radice un centinaio di cappelli per analizzarli. Risultato dopo 2 settimane di attesa: “Signorina, abbiamo riscontrato che il suo cappello è debole, è per questo che c’è la caduta!”
Mi prendono in giro? Che il mio capello fosse debole lo sapevo anche io! Non avevo bisogno di aspettare 2 settimane per questo responso!

Prelievo del sangue, analisi delle urine, visita ginecologica
A causa di alcuni disturbi il medico mi sottopone al prelievo del sangue.
Non potete immaginare quante volte mi è capitato di vedere l’infermiera prelevare il sangue senza guanti! Con tutte le malattie che ci sono in giro, possibile che non vengano usati?? E’ un’usanza locale, o sono matti?

Anche per quel che concerne l’esame delle urine non c’è da scherzare.
L’infermiera alle 6 del pomeriggio mi chiede cortesemente di consegnarle le urine.
Ma le “urine migliori” non sono quelle di primo mattino? Qui non ci fanno caso, te le possono raccogliere anche alle 8 di sera, non fa differenza.
La signorina mi indica il bagno e mi dice che lì posso trovare i contenitori.
Mi affaccio in questa splendida toilette con il particolare interessantissimo del Water che si disinfetta da solo! Cerco con gli occhi i famosi contenitori, ma non trovo niente. Forse sono stata distratta da questa ingegnosa toilette?!? Mi rivolgo allora all’infermiera, che mi accompagna in bagno, e con aria seccata mi indica dei bicchieri di plastica accatastati da una parte, in cui avrei dovuto raccogliere le mie preziose urine!
Ma non è importante che i contenitori per le urine siano sterilizzati?!?

Anche dal ginecologo c’è da pensare…
Mentre da noi gli speculum sono di plastica, e vengono buttati via dopo ogni utilizzo, qui si utilizzano ancora i vecchi speculum in metallo, che poi dovrebbero essere sterilizzati per un nuovo utilizzo!

Scusate lo sfogo, ma sono proprio inviperita!
Sono stata da poco dall’urologo per del sangue nelle urine. Siccome non è un particolare trascurabile, il medico ha fatto tutti gli esami possibili ed immaginabili: ecografia, urografia, cistoscopia. Niente! Non hanno visto niente. Chiedo allora da cosa può dipendere… Nessuna risposta! Comunque mi dicono che mi posso sottoporre alla citologia urinaria per escludere eventuali tumori.

Penso: “Se l’esame è positivo”, dove vanno a trovare il tumore? Non hanno visto niente con ecografia, urografia, citoscospia… devono aprirmi per vedere cosa sia??
“Se l’esame è negativo” cosa mi dicono? Che hanno visto nelle urine che c’è del sangue, ma non sanno da cosa dipende??

Una cosa è sicura: mi sta venendo la gastrite nervosa!!!

>Con Tizy e Bruce a Vienna

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Dopo la mia vacanza con Martin in Sardegna, Tizy e Bruce sono venuti a trovarmi qui a Monaco.
Con loro abbiamo trascorso il fine settimana a Vienna, abbiamo prenotato un grazioso appartamento per una notte e abbiamo fatto i turisti cercando di vedere il più possibile.

Vienna città della musica…
Non potevamo sicuramente perderci un concerto di musica classica, ed in questo modo abbiamo avuto l’occasione di rilassarci sulle note di Beethoven, Chopin, Bach. Il concerto è stato molto bello ed anche divertente. Il musicista che stava alle percussioni era fenomenale e coinvolgente, ad un certo punto si è messo a percuotere delicatamente una pianta!

Fra le tante attrazioni di Vienna vi è anche il Prater: un parco di divertimenti enorme con giochi di ogni tipo. La cosa che mi ha lasciato un po’ di stucco è che al suo esterno, la notte, i suoi marciapiedi si popolano di prostitute, e questa zona della città, dopo la mezzanotte, potrebbe anche paragonarsi ad un vero e proprio “parco di divertimento per maschi adulti”!
Comunque strano, non credevo che in Austria potesse essere tollerata la prostituzione per strada!

Prima di ripartire per Monaco non potevamo lasciarci sfuggire una visita al Belvedere per ammirare soprattutto i quadri di Klimt. Il famosissimo “Bacio di Klimt” visto da vicino è spettacolare. I colori e la tecnica usata fanno di questo quadro una vera opera d’arte!

La domenica sera eravamo nuovamente a casa, ma per tutta la settimana Tizy e Bruce ci hanno allietato con la loro presenza.
Mi ha fatto veramente piacere ospitarli… il fatto di poter vedere degli amici nel mio attuale contesto di vita quotidiana non mi fa sentire lontana da casa.

Grazie mille per la visita, spero torniate presto a trovarmi qui a Monaco.

>Festa in strada

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I nostri vicini di casa hanno organizzato una festa in strada.

La tipica organizzazione tedesca ha funzionato alla grande: divieti di sosta e vari cartelli che avvisavano del divieto di transito dalle 11 del mattino fino alle 11 di sera, allestimento di tavoli, panche e gazebo con i tipici fusti di birra tedesca, barbecue portatili!

Verso le 13 del pomeriggio la nostra via ha incominciato ad animarsi.

Quando sono scesa in strada con Martin gli unici visi conosciuti erano quelli del padrone di casa e della famiglia della casa accanto. A parte loro non conoscevamo nessuno, e nessuno conosceva noi!
Qui nella zona abitano principalmente dei pensionati o delle famiglie con bambini. Per chi si alza presto per andare al lavoro, come me, non è consueto incontrare i vicini.

Quasi tutte le persone con cui mi sono intrattenuta a parlare conoscevano qualche parola di italiano od avevano viaggiato tantissimo per l’Italia.
Questo non mi sorprende affatto: i tedeschi, e nello specifico gli abitanti di Monaco di Baviera, amano tantissimo l’Italia, la vitalità della nostra cultura, il nostro clima, e soprattutto la nostra cucina!
Sulla Tv tedesca vi sono tantissimi spot che pubblicizzano i nostri prodotti, ed al supermercato, se un prodotto alimentare ha la bandiera o qualche parola italiana, ha molte più probabilità di essere acquistato!

Mi sono intrattenuta con i vicini fino alle 3 di notte. A fine serata gli uomini hanno incominciato a sparecchiare e a riordinare, mentre le donne erano comodamente sedute a spettegolare del più o del meno…

Comico, ho pensato. Dalle mie parti è il contrario: sono gli uomini che stanno seduti!

>Aumento affitto a Monaco di Baviera

>Vivo all’ultimo piano di una casa a 2 piani, in una bellissima e tranquilla zona di Monaco di Baviera, circondata da case bellissime e con giardino.
Il mio padrone di casa abita al piano di sotto. E’ un uomo sulla sessantina, gentilissimo, costretto a stare su una sedia a rotelle.

Oggi mi trovo sulle scale di casa una lettera da parte sua.
Si voleva scusare perché a causa degli aumenti della “GrundSteuer = Tassa sul suolo”, è costretto ad aumentare l’affitto passando da un costo di 10 € ad un 12.5 euro per mq. Ha inoltre lasciato una guida ufficiale in cui si poteva attestare l’effettivo rincaro della tassa, per non farmi pensare che fosse alla ricerca di un maggior profitto.

Mi è venuto subito da pensare agli affitti esorbitanti di Milano o Roma, ma soprattutto agli affitti per le case vacanze o ville in Sardegna!
Avendo lavorato nel settore so bene che l’affitto è a discrezione del padrone di casa, ed una villa con 4 camere da letto e un fazzoletto di giadino può costare per una settimana anche 3000 euro. Un furto!

Ogni anno i prezzi per l’affitto in Italia salgono, e salgono, e salgono (dopo l’euro erano addirittura duplicati)! Questi rincari non sono comunque mai imputabili a degli aumenti di costi per i proprietari. Se il prossimo anno il governo riduce i costi dell’ICI come è stato proposto, sono curiosa di vedere se ci sarà anche una riduzione del costo degli affitti!

Penso al mio padrone di casa. Avrebbe tranquillamente potuto aumentare l’affitto senza scusarsi. In Italia sarebbe stato normale… ma qui sono in Germania, e la maggior parte delle persone è così: onesta, con un forte senso civico ed un rispetto del prossimo enorme: non cercano di fregarti e di spremerti come un limone!

>Precario in Antartide

>”La legge Biagi ha introdotto in Italia il precariato. Una moderna peste bubbonica che colpisce i lavoratori, specie in giovane età. Prima non c’era, adesso c’è. Ha trasformato il lavoro in progetti a tempo. La paga in elemosina. I diritti in pretese irragionevoli. Tutto è diventato progetto per poter applicare la legge Biagi e creare i nuovi schiavi moderni. Dal pulire i cessi al rispondere al telefono.
Lavoratori dipendenti si sono trasformati in imprenditori con partita Iva, senza soldi e senza sicurezze. Lavoratori transbiagici. Una sottospecie di schiavi. Meno tutelati degli schiavi sudisti. La legge Biagi è una legge di sinistra per una politica del lavoro di ultra destra. Copiata dai faraoni. Call center al posto di piramidi. Usata per lo sfruttamento del lavoratore. Senza sicurezze. Senza niente. Neppure la dignità. Neppure la speranza degli operai degli anni ’50. Che vivevano di sacrifici, ma sapevano che i loro figli avrebbero avuto una vita migliore.”

Precario in Antartide