Sono ormai a Pechino da quasi un mese.
Oggi c’è una fitta nebbia.
Non ho ancora capito se questa nube bianca-grigia che avvolge ogni cosa sia un semplice fattore atmosferico oppure lo smog.
Sono arrivata in Cina con Martin, abbiamo fatto un viaggio di 3 settimane e abbiamo visto dei posti bellissimi ed interessanti, anche se ho vissuto tutto con molta distanza e con una sensazione diversa da chi va in vacanza, forse anche perché sapevo che sarei dovuta restare più a lungo.
Il primo impatto con questa realtà non è stato per niente traumatico. Certo, è una cultura completamente diversa e posso proprio affermare di essere passata da un estremo all’altro lasciandomi alle spalle Monaco di Baviera, organizzata e ordinata, e approdando in questa città così caotica.
Qui il caos è dettato soprattutto dal traffico indisciplinato, dagli orari e dallo stile di vita dei cinesi. Ho quasi l’impressione che i cinesi non dormono mai.
Non ho ancora capito come facciano: si svegliano molto presto, lavorano tutto il giorno, e si coricano la notte tardi.
Forse dormono sui bus; come questa ragazza seduta affianco a me ed il tipo di fronte.
Il primo giorno da sola in questa grande città non è stato piacevole… Sono arrivata da Shanghai in treno, stanchissima, dopo un viaggio di 12 ore, ed avevo veramente solo la voglia di farmi una doccia e riposarmi. Quando sono entrata nel mio appartamento ho dovuto resistere ad una crisi di pianto. La camera era ok, ma il bagno e la cucina erano veramente desolanti tanto erano luridi e sudici. Avevo già visto la casa prima di affittarla, non era uno splendore, ma avevo avuto l’impressione che con un po’ di buona volontà sarei riuscita a ripulirla a fondo.
I miei buoni propositi sono però svaniti rendendomi conto che avrei dovuto passare il resto dei 6 mesi a mettere a posto tutto e a lottare quotidianamente con gli scarafaggi che attraversavano la cucina ed il bagno indisturbati, e che si divertivano a fare slalom fra le stoviglie accatastate per terra.
Non ho neanche avuto il coraggio di farmi la doccia subito, ho aspettato circa 5 ore, il tempo di risistemarmi psicologicamente dopo lo shock iniziale. Per fare la doccia ho utilizzato un piccolo sgabellino per non mettere i piedi nel sudiciume. Inoltre qui non si usano le docce e c’è semplicemente uno scarico nel pavimento! Alla fine ho deciso di cercare una nuova sistemazione e sono stata fortunata perché ho trovato un appartamento molto carino al 26esimo piano di un nuovo edificio (nelle foto si vede anche la vista dalla mia camera). Abito con un ragazzo ed una ragazza cinesi che parlano un buon inglese, ma che non vedo quasi mai perché lavorano entrambi tantissimo e sono molto riservati.
Sembrerà strano, ma la mia piu’ grossa difficolta’ qui a Pechino, e in tutte le grandi citta’ cinesi che ho visitato, non e’ stato la lingua, l’adattarsi ai bagni alla turca o alle docce con un buco nel pavimento, il mangiare pietanze preparate in cucine luride e servite in piatti non splendenti (sono molto schizzinosa…), bensì l’attraversare la strade!!!
Qui le macchine sfrecciano a destra e a manca incuranti dei pedon, ed anche i bus fanno lo stesso! Ogni volta che si attraversa la strada e’ come giocare alla roulette russa: non si sa mai se si arriva integri dall’altro lato della strada!
Per il momento non mi posso comunque lamentare e la mia attuale vita qui mi piace tanto. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo e le giornate non sono monotone. L’unica cosa che forse mi manca sono gli affetti, e ciò che mi rattrista maggiormente è l’idea di essere molto lontana da casa.