La ritmicità dei gesti

L’altro giorno riflettevo sulla ritmicità dei gesti quotidiani come ad esempio alzarsi la mattina alla stessa ora, preparare meccanicamente il cappuccino e berlo ranicchiata sulla sedia mentre osservo l’infinito fuori dalla mia finestra.

Durante la mia permanenza al monastero di Bai Lin Si le giornate passavano sempre con la stessa lentezza e regolarità.
Sveglia tutti i giorni alle 4 del mattino, funzione religiosa accompagnata dai consueti gesti ritmici, colazione in silenzio con la solita postura senza incrociare le gambe.

Tornata alla realtà dopo una giornata di intenso lavoro, mentre preparavo la cena in solitudine e mentre facevo i piatti, ho capito qualcosa di nuovo.
Il cucinare, il lavare, lo stirare, il pulire casa, sono delle attività che la maggior parte delle persone evita di fare, ma non ci si rende conto che anche nella ritmicità di quei gesti quotidiani è possibile entrare in contatto con l’essenza di noi stessi, in modo da riscoprire quella parte dell’IO che forse non si ritroverebbe facendosi trasportare dal caos, con la speranza di allontanare il pensiero dai problemi e per fuggire a se stessi.

Mi manca molto la mia vita in Cina e mi manca molto il mio tempo per me.

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