Cerco un insegnamento

Sono qui in Spagna ormai da 3 mesi.
Esco di casa ogni mattina per andare al lavoro con il mio mp3 e ho sempre il sorriso sulle labbra. Il sole che splende e la mia musica preferita che rimbomba nelle orecchie mi rendono felice. Girare per le strade di Barcellona mi dona il buonumore, ma nonostante questo non la percepisco come la mia città.

Sono andata via dall’Italia per vedere qualcosa di diverso, ma qui è come stare a Cagliari.
Non c’è quello scontro culturale che tanto mi affascina dello scoprire un paese straniero.
Negli ultimi anni ho girato parecchio sempre con la speranza di cogliere un insegnamento importante per la mia vita.
La Germania mi aveva affascinato per il suo alto senso civico, ed avevo imparato veramente tanto. La Cina mi aveva reso più tollerante.
Qui in Spagna vorrei trarre qualche altro tipo di insegnamento, che non sia il bere quanti più cocktail possibili per poi ubriacarsi e vomitare l’anima, o piegare una cartina per farsi una canna.

Barcellona e’ una città che droga in tutti i sensi: con i suoi “non orari”, con la “non ritmicità delle giornate”, con la sua superficialità e “libertinità” dei rapporti sociali (se così si puo’ dire). E’ una città per giovani che vogliono divertirti, abbuffarsi di esperienze, divertimento, che vogliono andare oltre ogni limite, provare sempre il massimo, ogni eccesso.

Io ho già passato questa fase ed ho capito che alla fine, andando da un eccesso all’altro, si perde la genuinità delle cose e soprattutto quei valori e quei principi che fanno in modo che si possano costruire dei rapporti con gli altri più intensi, più profondi, reali e veri.

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