Pechino mi mancherai

Se c’è un posto in cui mi diverte sedere ed osservare chi mi sta attorno, questo è l’aeroporto!
Un grande aeroporto internazionale è come una grande riserva naturale in cui studiare l’animale uomo: i suoi comportamenti, i suoi movimenti, i suoi modi di fare.
E chissà perché è sempre in aeroporto che mi succede di incontrare i personaggi più eccentrici e interessanti. O coincidenze strane, notare qualcuno fra la folla con cui poi mi capita di intraprendere il mio viaggio; come questo ragazzone altissimo, con la testa rasata, con i pantaloni e giacca militare e quest’aria da Marines degli Stati Uniti, che molto simpaticamente mi ha salutato con la mano facendomi un bel sorriso. Bella coincidenza averlo ritrovato sullo stesso volo, per giunta nella fila di fianco!

Ed ora qui, mentre sto seduta a prendere un caffè allo Starbucks dell’aeroporto di Pechino, affianco a me si accomodano un ragazzo ed un uomo più anziano, entrambi dai lineamenti asiatici, ma non cinesi. E’ uno spettacolo osservarli, ed è stato un vero piacere poter chiacchierare con loro.

Il giovane porta degli enormi occhiali stile anni settanta con le lenti offuscate, dal braccio pende una borsetta femminile Prada di colore blu. Indossa una maglietta bianca e dei pantaloncini corti. Ha degli atteggiamenti molto femminili e all’inizio mi sono chiesta se non fosse l’amante giovane dell’uomo per cui si prenteva tanta premura.
Il signore ha un look che ha destato da subito la mia attenzione: berretto chiaro a chiazze militari, pantaloni in lino bianchi e giacca in lino bianca a righe blu, anello con pietra blu incastonata sul dito medio della mano sinistra. Uno stile molto interessante!
Abbiamo incrociato lo sguardo… un sorriso… e questo è bastato per avviare una conversazione. Sono padre e figlio. Sono coreani e tornano al loro paese d’origine perché il padre deve fare delle visite mediche.

Quanto mi piace incontrare delle persone in questo modo; quanto mi piace anche solo per un minuto, un secondo, un solo attimo, poter entrare nell’universo di un’altra persona e poter conoscere un po’ di più di quello che è il suo mondo.
Quanto mi piace regalare dei sorrisi. Con un sorriso si può cambiare la giornata di una persona, si può cambiare lo stato d’animo di una persona.
Osservo chi sta attorno a me. Non ci sono tante persone che sorridono, non ci sono tante persone che si guardano attorno, che si parlano con gli occhi, non ci sono tante persone che hanno voglia di scambiarsi delle parole. Forse per una diffidenza comune, forse per una chiusura mentale, forse per un senso di paura. Forse perché spesso si è distratti dai propri pensieri e si è troppo occupati a curarsi delle proprie faccende.

E da un angolo di questo bar, mentre osservo gli individui fuori che vanno e che vengono, che entrano ed escono, rifletto su quello che voglio e su quello che mi piace realmente.
Mi piace conoscere nuova gente, mi piace viaggiare, mi piace poter assaporare l’energia del viaggio, la magia del viaggio. E quel che cattura ogni volta la mia attenzione non sono i monumenti, le piazze, i musei, ma le persone.

E della mia vita a Pechino mi mancherà chi incrociavo ogni giorno per strada, mentre uscivo di casa o mentre rincasavo. Mi mancheranno le persone con cui ero consona scambiare un sorriso.Mi mancherà il saluto e lo sguardo vispo e curioso del giovane dei DVD, seduto sempre allo stesso angolo di strada, che incontravo ogni sera e con cui cercavo di fare un po’ di conversazione. Mi mancherà la risata della donna per cui mettevo da parte le bottiglie di plastica ed il cartone. Mi mancheranno i sorrisi dei vecchietti con cui facevo Tai Chi la mattina. Mi mancherà girare l’angolo della mia via e vedere il solito ragazzo che riparava le scarpe e le ruote delle biciclette, e che stava la maggior parte del suo tempo a pisolare.
Mi mancherà andare nel mio bar preferito, ordinare il solito caramel coffee, e parlare e sorridere con il personale. Mi mancherà vedere fuori dalla finestra del mio ventiseiesimo piano il traffico di Pechino, e quel immenso orizzonte a cui a volte allargavo le braccia avendo quasi l’impressione di abbracciare tutto il mondo.
Mi mancheranno le persone che ho conosciuto, quelle che mi sono state vicine, quelle che sono entrate nella mia vita e che hanno lasciato un segno nel mio cuore.

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